Da tempo immemorabile, la “Festa dei Macellai” a Minervino si svolge nel lunedì della Settimana Santa con un forte carattere religioso, a conclusione dell’adorazione eucaristica delle solenni 40 ore. Secondo un’antica tradizione, i Macellai, in dialetto minervinese “li vicc-r”, venerano il Santissimo Sacramento in previsione di una ricca vendita di carne in occasione delle imminenti festività pasquali. Di fatti, in tale giorno, sono celebrate due messe presso la Chiesa dell’Immacolata Concezione per volere dei macellai: una alle ore 13.00, a chiusura delle botteghe con la partecipazione degli stessi, e una alle 17.00, di maggior richiamo. Segue una processione in cui il parroco della Chiesa Immacolata porta il Santissimo Sacramento accompagnato da un ombrello retto dal macellaio più anziano. Vi partecipano molti fedeli, soprattutto parrocchiani, familiari dei macellai e l’immancabile banda musicale del paese. Proprio la processione ricorda l’importanza del ruolo dei Macellai in questa giornata. In passato, contrariamente, le processioni con reliquie venivano assalite da briganti, delinquenti e cittadini con ideali contrari alla chiesa Cattolica. I fuochi pirotecnici in piazza Bovio completano la festa. Al rientro della processione dopo la benedizione di rito, i macellai si recano in sacrestia per presentare, con discrezione, un’offerta in denaro al parroco per le necessità della chiesa.
A Minervino, secondo alcune fonti, in passato era vietato mangiare la carne durante la Quaresima, eccezione fatta per gli ammalati, per cui le macellerie erano chiuse. Riaprivano nella settimana santa, e, precisamente, ogni macelleria apriva solo un battente della propria porta, dal lunedì al mercoledì santo. L’apertura completa avveniva dal giovedì santo quando la merce veniva esposta con le bandierine rosse. In un paese come Minervino, dove la transumanza con i relativi prodotti è stata fondamentale per la sua economia, l’agnello è stato sempre l’animale simbolo da consumarsi a Pasqua. Da una fonte della professoressa Giuseppina Perrone.
Prima dello sviluppo di Minervino oltre piazza Bovio, cioè verso Sud, le macellerie erano collocate presso le Porte della città, cioè vicino al passaggio del bestiame proveniente dalla campagna che doveva essere macellato. Nello stesso luogo della macellazione avveniva la vendita delle carni. L’appaltatore poteva destinare un locale qualunque per macellare le carni purché fosse riconosciuto dal Sig. Primo Eletto e situato vicino la piazza del mercato. Forse i macellai ritennero la chiesa Immacolata più funzionale per partecipare alla Santa Messa, per la sua collocazione nella piazza dove erano concentrate le loro botteghe. Potrebbe essere plausibile la devozione alla Vergine Immacolata che, dalla seconda metà del Seicento, in seguito all’episodio di Manduria, è vista come protettrice dai fulmini, tuoni, temporali, peste, carestie. Molti minervinesi e quindi molti allevatori e macellai si affidarono a Lei. E’ probabile che tra i macellai vi siano stati dei confratelli o un parroco o un priore della Confraternita dell’Immacolata che abbiano voluto mantenere in vita la partecipazione al Sacrificio eucaristico. Da una fonte della professoressa Giuseppina Perrone.
Piazza Bovio | 14/04/2025 | 19:00 | Festa dei Macellai |
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